DECONTRIBUZIONE DELLE LAVORATRICI CON FIGLI
Il bonus mamme dopo la circolare dell’Inps con bozza della comunicazione da inviare al datore di lavoro
La Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023, art. 1, co. 180 - 182) ha introdotto un nuovo esonero previdenziale a favore delle lavoratrici con figli, prevedendo l’esonero del 100% della quota di contributi Ivs nel limite massimo di 3.000 euro riparametrato si base mensile per le madri lavoratrici con due o più figli.
L’INPS con la circolare n. 27 del 31 gennaio 2024 ha fornito le indicazioni e le istruzioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi alla predetta misura di esonero contributivo.
Soggetti beneficiari
Possono accedere all’esonero contributivo in esame le lavoratrici madri dipendenti da datori di lavoro, pubblici o privati, compresi quelli appartenenti al settore agricolo, con l’esclusione dei rapporti di lavoro domestico.
L’esonero spetta:
- in favore delle lavoratrici che, nel periodo ricompreso dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, risultino essere madri di tre o più figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 18 anni (da intendersi, chiarisce l’Inps, come 17 anni e 364 giorni);
- in favore delle lavoratrici che, nel periodo ricompreso dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, risultino essere madri di due figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 10 anni (da intendersi, chiarisce l’Inps, come 9 anni e 364 giorni).
L’agevolazione trova applicazione per tutti i rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, sia instaurati che instaurandi nel periodo di vigenza dell’esonero, compresi, sostiene anche l’Inps, i casi di regime di part-time nonché i rapporti di apprendistato, a tempo indeterminato e a tempo indeterminato a scopo di somministrazione.
Misura dell’agevolazione
L’esonero previdenziale è pari al 100% della contribuzione previdenziale Ivs a carico della lavoratrice, nel limite massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare e applicare su base mensile.
Pertanto, la soglia massima di esonero della contribuzione dovuta dalla lavoratrice riferita al periodo di paga mensile, è pari a 250 euro (€ 3.000,00 : 12 mesi). Per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese, va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 8,06 euro (€ 250,00 :31 giorni), per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.
Tali soglie massime devono ritenersi valide, come esplicitato dall’Inps, senza alcuna riparametrazione dell’ammontare dell’esonero spettante, anche nelle ipotesi di rapporti di lavoro part-time; nelle suddette ipotesi, resta ferma la possibilità per la medesima lavoratrice titolare di più rapporti di lavoro di avvalersi dell’esonero in trattazione per ciascun rapporto.
Esempi:
- madre con 3 figli, di cui il più piccolo di 7 anni, assunta a tempo indeterminato dal 2023. Decorrenza esonero: 1.01.2024. Fine prevista: 31.12.2026;
- madre con 2 figli, di cui il più piccolo di 7 anni, assunta a tempo indeterminato dal 1.05.2024. Decorrenza esonero: 1.05.2024. Fine prevista: 31.12.2024.
Considerazioni analoghe valgono per il caso di trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato.
Comunicazione da parte delle lavoratrici
Per permettere ai datori di lavoro di esporre nelle denunce retributive l’esonero spettante, le lavoratrici titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato possono comunicare al loro datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero in esame, rendendo noti al medesimo datore di lavoro il numero dei figli e i codici fiscali di due o tre figli.
La compilazione da parte del datore di lavoro delle denunce con le informazioni relative ai codici fiscali di due o tre figli (qualora la lavoratrice sia madre di più di tre figli è sufficiente indicare tre codici fiscali, comprendendo il codice fiscale del figlio più piccolo) consente all’Inps di effettuare i controlli di coerenza di quanto dichiarato e, qualora i dati dichiarati dovessero risultare non veritieri, di provvedere tempestivamente al disconoscimento della misura di esonero.
Resta fermo che, qualora la lavoratrice volesse comunicare direttamente all’Inps le informazioni relative ai codici fiscali dei figli, tale possibilità è consentita mediante predisposizione di un apposito applicativo che la lavoratrice può compilare inserendo i codici fiscali dei figli, la cui disponibilità sarà resa nota con pubblicazione di un successivo messaggio dell’Inps.
La mancata comunicazione dei codici fiscali dei figli da parte del datore di lavoro nelle denunce o, in via alternativa, da parte della lavoratrice mediante utilizzo dell'apposito applicativo, comporta la revoca del beneficio fruito secondo indicazioni che saranno successivamente fornite.
Bozza di richiesta per comunicare al datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero, fornendo il numero dei figli e i codici fiscali.
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bozza
AUTOCERTIFICAZIONE ESONERO CONTRIBUTIVO LAVORATRICI MADRI
Spettabile azienda
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Oggetto: Comunicazione di cui alla Circolare INPS n. 27 del 31/01/2024 – Articolo 1, commi 180- 182, Legge 213/2023
La sottoscritta _______________________________________________, dipendente di __________________________________ _ (indicare nome datore di lavoro), matricola n. _________________ (indicare solo se presente), nata a ______________________________, Provincia _____, il____/____/____ , Codice Fiscale ________________________________, residente a __________________, Provincia ______, in via/piazza_________________________________ n. _____, assunta dal ____/____/_______
COMUNICA
la volontà di avvalersi dell’esonero contributivo di cui all’Articolo 1, commi 180-182, Legge 213/2023, e pertanto
DICHIARA
di essere madre di n. ______figli (indicare 2 oppure 3) i cui Codici Fiscali sono i seguenti: 1)______________________________________________________ 2)______________________________________________________ 3)______________________________________________________
Cordiali saluti.
Data ………………………… firma ………………………….
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05/02/2024